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Intervista ad Andrea Lucisano ideatore de La volpe Sophia

Ideatore de La volpe Sophia, il primo cartone animato educativo filosofico prodotto in Italia, abbiamo incontrato ANDREA LUCISANO, per discutere con lui di cultura e filosofia. Ed approfondire la conoscenza di questo simpatico personaggio, creato per donare ai bambini insegnamenti importanti: un progetto educational che unisce divertimento a tanti spunti di riflessione.

– Buongiorno Andrea, benvenuto su DERIVE MUSICALI. Vogliamo partire raccontando subito al pubblico qualcosa su questo straordinario progetto de La volpe Sophia? Come nasce l’idea di dare “vita” ad un personaggio così intraprendente e simpatico?

La volpe Sophia è il primo cartone animato educativo filosofico prodotto in Italia. Piace molto ai bambini, ma le sue storie vengono studiate anche nei licei; e piace tanto anche agli adulti, agli insegnanti, alle maestre. L’affetto verso questo personaggio si è espresso attraverso varie manifestazioni: per esempio il primo peluche de La volpe Sophia è stato realizzato a mano e con l’uncinetto da una Preside di una scuola privata di Padova.

Quando ho iniziato la mia attività di produttore di opere artistiche educative, mi ero reso conto della mancanza in Italia e non solo, di un cartone animato che potesse unire musica e poesia filosofica per comunicare alle nuove generazioni l’entusiasmo di conoscere le cose della vita e la voglia di scoprire il mondo.

“Sophia” in greco significa “sapienza” ed è la parola che compone la parola “filosofia” che vuol dire “amore per il sapere”.

Era, dunque, necessario inventare un personaggio animato capace di far riflettere i giovani, discutere su questioni esistenziali, ma che fosse al tempo stesso simpatico, ironico e straordinario. Quando l’ho inventato pensavo che il materiale educativo e poetico da offrire ai bambini risultasse carente perché nessuno ci aveva pensato prima. Poi, con il tempo, ho capito che – in realtà – c’è una volontà precisa, che proviene dall’alto, per mantenere i popoli livellati verso il basso, impedendo alle persone di crescere e di accedere alla vera cultura. Perché chi è al potere non ama la “Sophia”. E dove non c’è “Sophia” si fomentano i conflitti e le guerre, si alimentano la paura e la disperazione.

Per queste ragioni è stata di fondamentale importanza, per me, creare la volpe Sophia. E a tal proposito, voglio far notare l’importanza del concetto di sapienza che è quella cosa che unisce tutte le religioni. La “Santa Sophia”, intesa come la sapienza di Dio, è quella cosa che non appartiene agli uomini ma che rappresenta il motivo stesso del nostro stare al mondo, per comprendere il perché della vita su questo pianeta e il perché della morte di ogni essere vivente. Il concetto di “Sophia” è universale ed è presente in tutte le religioni del Mondo.

Io sono stato il primo ad intuire l’importanza di proporre una guida al nostro vivere quotidiano che parlasse un linguaggio comprensibile, e che incarnasse il concetto di “Sophia”.

La volpe Sophia l’ho ideata nel 2011, e ho anticipato di 5 anni la creazione avvenuta nel 2016 del robot Sophia, intelligenza artificiale che ha la cittadinanza dell’Arabia Saudita.

Nel 2012 ho realizzato il primo degli 11 episodi di questa serie animata, in cui la volpe incontra un latitante che è costretto a vivere in un bunker. Grazie a lei il criminale, nonostante conti i suoi soldi ogni giorno, deve ammettere di vivere un’esistenza miserabile.
Come fa a riconoscere questa sua condizione?
Grazie al dialogo filosofico che instaura con la volpe Sophia.
Grazie alla conoscenza che finalmente lo illumina e attraverso cui riesce a vedere cose di sé che erano rimaste celate, nell’oscurità.

L’episodio si intitola “La volpe Sophia e l’indovinello solare” e mi è stato richiesto gratuitamente dal MIUR per un concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Istruzione. In tale occasione fu domandato ai bambini di immaginare il finale della storia de La volpe Sophia, e la cosa ha, poi, riscosso un grande successo perché in tantissimi, in numerose regioni d’Italia, si sono affezionati a questo personaggio così ricco di spunti e di simpatia.

– Durante l’ideazione, hai esplorato la possibilità di altri personaggi o è stata solamente la volpe a suscitare il tuo interesse? E perché proprio la volpe?

No, nessun altro animaletto mi ha ispirato. Ho iniziato subito con la volpe perché è scaltra e furba, e ci ricorda che nella vita occorre essere generosi ma non fessi (così come un sistema dominato dall’ignoranza vuole farci credere). Le persone buone e generose, infatti, vengono troppo spesso considerate stupide e raggirabili, ma bisogna assolutamente ribaltare questo concetto. Per questo ho immaginato un personaggio astuto, che sa cavarsela e che sa proteggersi dai tranelli e dalle insidie della vita. Inoltre è capace di scavare, perché spesso la verità va scovata nei meandri più profondi… nell’abisso.

Quindi non c’era niente di meglio di una volpe per rappresentare tutto questo!

– Parliamo dell’aspetto organizzativo e produttivo. Dopo la fase iniziale di ideazione, cosa avviene? Graficamente, testualmente e musicalmente come viene realizzato il tutto?

Questi sono segreti che non posso svelare, perché fanno parte di un processo personale che cambia certamente da artista ad artista. Ad ogni modo, essendo un musicista ed un poeta, prima di essere un regista e un produttore, è spesso la musica il mio canale di ispirazione principale, che mi permette di realizzare queste opere così particolari.

Voglio però sottolineare che tutto il mio lavoro è autoprodotto, e realizzato con spirito di abnegazione per “amore della sapienza”. Avrei tante altre idee e nuovi personaggi da creare ma è necessario che io possa trovare un sostegno per poterlo fare. Quindi invito tutti a scrivere una mail a ladanzadellefarfalle@gmail.com per preordinare il peluche de la volpe Sophia. Un semplice gesto di solidarietà, che può essere di incentivo per continuare questo lavoro a cui, da tanto tempo, mi dedico.

– Ad impreziosire questo bel progetto vi è stata la partecipazione del grande e compianto filosofo: Aldo Masullo. Vuoi raccontarci qualcosa su questa collaborazione? Com’è nata e come si è sviluppata nel tempo?

Aldo Masullo è stato un grande filosofo con cui ho avuto il piacere e l’onore di collaborare. È stato certamente tra i più importanti filosofi italiani del ‘900. Amava molto la volpe Sophia. Quando vide il primo episodio nel 2013 se ne innamorò subito. La chiamò “felix”, perché la trovava gioiosa e fertile. Poi, due anni dopo, quando gli chiesi di partecipare alla stesura dei nuovi dialoghi ne fu entusiasta. Ho realizzato con lui 10 episodi in cui la volpe Sophia dal bosco va a casa sua, in città, a dialogare su vari temi che vanno dall’amicizia al rispetto dell’ambiente, dalla sincerità al significato profondo della gioia. Da qui, poi, ho prodotto una serie TV che è stata vista in Italia e che tutt’ora è possibile vedere organizzando una proiezione privata o pubblica inviando una richiesta alla mia associazione La Danza delle Farfalle (www.ladanzadellefarfalle.com).

La serie ha per titolo: “La volpe Sophia filosofa con Aldo Masullo – dialoghi tra il bosco e la città”.

– … Parliamo del dialogo tra Sophia ed il filosofo: Sophia chiede al filosofo dove sia la porta tra la realtà ed il sogno. Il filosofo suggerisce a Sophia di cercare dentro se stessa la verità… Tu cosa ne pensi?

Penso che noi esseri umani abbiamo la capacità di contattare il principio direttivo (così come lo definiva Marco Aurelio, uno dei pochi Imperatori che fu anche filosofo). Abbiamo cioè il privilegio (pensando a chi non è presente in questo momento sul nostro pianeta) di relazionarci con il nostro animo. Ma per poterlo fare è necessario avere il coraggio di approfondire l’auto-conoscenza da cui deriva.

– Passiamo a parlare ora del nuovo brano in uscita: “L’abbraccio”. Perché una canzone dedicata a questo gesto così importante?

La canzone che ho scritto, attraverso un testo poetico, ma molto giocoso e ritmico, vuole offrire ai bambini e agli adulti la consapevolezza dell’importanza della reciprocità.
È felice solo chi impara ad amare e a relazionarsi con il prossimo in modo sano
, non certo chi con sopraffazione prevarica gli altri accaparrandosi dei beni a loro discapito. Il gesto simbolico dell’abbraccio serve a celebrare la reciprocità, da cui dipende, a ben guardare, la nostra salute, e la conservazione della nostra specie. Se vogliamo evitare l’estinzione del genere umano, infatti, è più che necessario imparare ad amare e a rispettare se stessi e l’ambiente di cui facciamo parte. Perché ciò che diamo, doniamo, offriamo, è ciò che realmente raccoglieremo. E questo scambio è racchiuso molto bene nel gesto simbolico dell’abbraccio.

– Musicalmente una canzone vivace dal ritmo latino. Come mai questa scelta?

Perché volevo che fosse una sigla, un inno che potesse elevare lo stato vitale delle persone. E così è! Piace a tutti, grandi e piccini, ed è una gioia vedere sorridere i bambini ed aiutarli a socializzare con una canzone come questa.

– Parlando di abbracci ma anche di distanze. La società si è molto inaridita negli ultimi anni, inoltre le vicissitudini legate alla pandemia, hanno contribuito a costituire ulteriori barriere invalicabili tra le persone. Si è sempre detto che da questa esperienza ne saremmo usciti tutti migliori, ma probabilmente ne stiamo uscendo con criticità sempre maggiori. Secondo te, come possiamo recuperare un senso della vita più a misura d’uomo, con meno conflitti e più solidarietà?

L’unico modo che abbiamo è cercare di imparare, cercare la “Sophia”. Per uscire dal carcere dell’ignoranza è di fondamentale importanza praticare la filosofia, che non è studiare la vita dei filosofi come si fa aridamente nelle scuole, ma incentivare e promuovere il pensiero libero e critico, e aiutare i giovani a farsi domande. Risvegliare gli animi per contrapporsi con ragione a questo sistema così corrotto e intorpidito. Per esempio, oggi, nel 2023, siamo alla 17° edizione del Grande Fratello, programma fondamentalmente trash che cerca di anestetizzare gli animi e mortifica il senso del nostro stare al mondo. Dunque direi che non c’è la volontà di recuperare un senso pieno della vita. È una dura battaglia in cui mi auguro che possa uscire un giorno vittoriosa la dignità umana.

– A proposito di questo… Cosa puoi dirci sulla Giornata Mondiale dell’Abbraccio? Quali eventi sono in programma?

Ci sono moltissimi eventi che si stanno organizzando nelle scuole. Sabato 21 gennaio sarà la Giornata Mondiale dell’abbraccio e tante insegnanti si stanno preparando per celebrarla utilizzando la sigla de La volpe Sophia. Alcune celebreranno l’evento anche lunedì 23 gennaio. Da Bra per esempio, la maestra Chiara mi ha chiamato dopo aver proposto la visione ai bambini della scuola dell’infanzia. Mi hanno salutato al telefono con una gioia e un entusiasmo che sono davvero nutrimento prezioso per un’anima, come la mia, che produce o cerca di produrre bellezza. Da Miano, in provincia di Napoli, la maestra Rosalba sta preparando un evento con tutti i bambini che si abbracceranno. A Pozzuoli, in provincia di Napoli, la maestra Giovanna ha coinvolto l’intero istituto IC Circolo Didattico G, Marconi in un evento in cui tutti si abbracceranno ascoltando e ballando la canzone. A Napoli con la scuola Adolphe Ferriere. Così anche in Toscana, all’isola d’Elba, con la maestra Enrica e con la dirigente Daniela Pieruccini e con tutti i bambini dell’istituto comprensivo Sandro Pertini di Portoferraio. A Potenza, il dirigente Rocco Telesca del I.C. A. Busciolano ha voluto realizzare questa manifestazione sull’abbraccio con la mia canzone, in un evento coordinato dalla maestra Maddalena. E ancora, a Palermo con la maestra Renata, sempre attiva quando si tratta di propagare una campagna sull’educazione affettiva, sta preparando l’evento sugli abbracci con la sua classe III A del Circolo Didattico Nicolò Garzilli di Paermo, a Trapani con la maestra Maria, a Ragusa con la maestra Barbara. A Roma con la maestra Sara. In Grecia con la maestra Anna nella scuola italiana ad Atene, ad Amburgo in Germania con la dirigente Patrizia Mueller. E inoltre è stato realizzato un evento straordinario dalla Scuola dell’infanzia IC2 de Filippo Vico – Arzano (Na), coordinato dalla maestra Antonella e dalle sue colleghe, che ha visto tutti i bambini abbracciarsi. Tantissime altre insegnanti di cui non so il nome, in moltissime altre scuole, useranno la canzone de La volpe Sophia per fare abbracciare i loro bambini. Insomma sta avendo un grande successo perché produce un’ondata di bene che investe la comunità unendo scuole e famiglie di tante regioni d’Italia. Una campagna di educazione affettiva ed emotiva proposta da me e dalla mia associazione, di cui fa parte Evelyn Egner che ringrazio, prodotta e diffusa gratuitamente per il bene comune.

– Andrea, grazie per aver impreziosito il nostro magazine con la tua presenza. Per concludere la nostra piacevole chiacchierata, vuoi darci qualche indicazione sui prossimi progetti? Cosa dobbiamo aspettarci in futuro da La volpe Sophia? E dove potrà seguirvi il nostro pubblico?

A breve pubblicherò il video della canzone, sul canale YouTube de La volpe Sophia: https://www.youtube.com/@LavolpeSophia

Vi consiglio, poi, di seguire tutte le nostre pagine Social: Facebook, Instagram, Tiktok e Twitter. Ci sono tante altre canzoni, animazioni e storie che pubblicherò. Seguite la volpe e scoprirete tante cose interessanti!

Per preordinare il peluche de La volpe Sophia e/o sostenere il progetto:
http://kck.st/3YYj6Jt

Per informazioni sul progetto è possibile consultare il sito dell’associazione “La Danza delle Farfalle”:
https://www.ladanzadellefarfalle.com/en/cartoni-animati-filosofici/la-volpe-sophia

Per ascoltare la canzone (e magari donare):
https://lavolpesophia.bandcamp.com/track/labbraccio

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